Una passione
tra lo Judrio
e l’Isonzo
Attorno a noi e alle nostre vigne,
boschi, prati, fauna locale
e un paesaggio incontaminato.
Per l’amore del territorio che ci ospita,
curiamo le nostre vigne nella maniera
più semplice in armonia con la natura
che ci circonda.
La terra è eredità. Abbiamo il dovere di preservarla: nel 1990, per essere certi di limitare l’impatto ambientale e garantire una buona protezione fito-sanitaria, adottammo da subito una elevata densità d’impianto per ettaro.
Potature verdi e diradamenti, malolattiche, lunghe fermentazioni sui lieviti indigeni e imbottigliamenti senza filtrazioni sono state poi le nostre parole chiave, insieme alle vendemmie manuali “dedicate”: un programma di raccolta teso a cogliere le diverse uve nel momento di perfetta maturazione di ciascuna, per conservare quella nota “croccante” che contraddistingue i nostri vini.
Fare scelte sostenibili ci appassiona.
Nelle nostre vigne non utilizziamo prodotti di sintesi:
sì a rame e zolfo, ma soprattutto sì a infusioni di equisetum,
tarassaco e ortica, che ci danno ottimi risultati se applicati
in opportuni momenti della stagione vegetativa.
Durante la vinificazione operiamo un piccolo metodo soleras per il recupero di parte dei lieviti indigeni: tutto ciò che resta farà da “balia” al nuovo mosto, così il DNA si preserva nel tempo.
Perché il vino è anche memoria.